Covid-19

Visto il tema ricorrente e la situazione, il primo tema che affronteremo in questo salotto, sarà sul Covid-19 e l’esperienza di una nostra collaboratrice Xu, in Shanghai. Lo scorso Novembre, 2019, Polobio era a Shanghai per una fiera internazionale sul cibo in città. Durante questa esperienza lavorativa, il nostro cammino si è incrociato con quella di Xu, la nostra traduttrice per l’evento. Passando ore di fiera assieme, abbiamo piacevolmente scoperto che Xu, oltre ad essere molto intelligente, è anche una persona estremamente umana e sempre vicina a noi. Durante questi momenti, prima in Cina e poi da noi in Italia, durante le nostre emergenze, siamo sempre rimasti in contatto, per amicizia e per farci compagnia nei momenti più isolati della quarantena, da loro, ormai terminata.

Vi preghiamo di non leggere quest’intervista con un occhio cinico, ma bensì con la consapevolezza che anche loro, sono dei superstiti di questo virus, come noi. Per motivi di riservatezza, non abbiamo potuto inserire il video di Xu, di sotto riportate le sue parole.

Molti Paesi hanno spedito materiali medici in Cina per aiutarci e non lo dimenticheremo mai. Ci sentavamo soli, ma non lo siamo stati.

D: “Ciao Xu, grazie per il tuo tempo. Iniziamo subito con qualche domanda. Quando è iniziato il Covid-19 da voi in Cina? “

X: “Ciao, grazie mille a voi. Spero che questa intervista possa essere utile. Ho sentito di questo virus (all’epoca non aveva un nome ufficiale) per la prima volta, il 21 gennaio. Mi ricordo bene di questa data perché ero all’ospedale per una visita a mio nonno, purtroppo ricoverato. Ho sentito le infermiere parlare di questo nuovo virus, che era già abbastanza diffuso nella città di Wuhan. Hanno detto che questo virus era un tipo sconosciuto ma più forte del H1N1. Non sapevo quante persone fossero contagiate, però visto che la notizia è arrivata da Wuhan, 800+km di distanza, fino a Shanghai, vuol dire che c’erano già parecchi casi gravi.

Il 23 gennaio, la notizia sul Lock-down di Wuhan è stata annunciata dalla stampa, su social e media (non abbiamo facebook ,Instagram o Youtube), abbiamo letto che molte persone hanno scelto di lasciare la città prima di Lock-down per evitare il possibile contagio. Da quel giorno in poi, i cittadini di Shanghai hanno capito la gravità del virus e iniziando la corsa disperata verso farmacie per comprare mascherine e 75% alcol, per recarsi al supermercato per comprare liquido disinfettante e antibatterico per il lavaggio delle mani. All’inizio non sono andata a comprare queste cose, perché pensavo come tutti, che questo virus non sarebbe arrivato da noi a Shanghai. Due giorni dopo, questi prodotti erano finiti ovunque e non sono più riuscita a trovarne per quasi due mesi. Come me, migliaia di famiglie.

La situazione dell’epidemia peggiorava in fretta in pochi giorni dal 23 gennaio:ogni mattina quando c’erano le News per televisione, l’epidemia continuava a salire di due o tre mila casi nuovi confermati. Il giorno più buio per tutti noi è stato il 13 febbraio 2020: 15155 nuovi casi, in totale 59885 casi confermati e 16067 casi sospetti.

La stampa dice il Covid-19 esisteva da dicembre 2019, la fonte è ancora un misero, ma gli esperti credono che sia nato molto prima del dicembre, purtroppo, non penso ci sarà possibilità si saperlo.”

D: “Capisco solo ora quanto possa essere dura, ora che lo vivo. Come hai vissuto il Lock-down e la tua quarantena?”

X: “Ho sentito la parola Lock-down per la prima volta il 23 gennaio 2020, la prima citta’ ad attuarlo è stata Wuhan, il focolaio di Covid-19 cinese; giorni dopo anche la provincia di Hubei e piano piano anche molte altre città e paesi hanno deciso di seguire l’esempio di Whuan. Lockdown vuol dire nessuno poteva uscire o entrare in questa città o paese. È stato il modo più diretto per limitare il flusso di gente tra le città, che ha aiutato molto per limitare il contagio del virus.

Quasi tutti i posti pubblici erano chiusi, rimasti aperti solo dei supermercati, farmacie e ospedali.

In tv abbiamo visto Wuhan come una città vuota, senza persone e senza vita, Shanghai, la metropoli numero uno in Cina, era anch’essa deserta in questo periodo.

Sono uscita da casa solo una volta ogni 15 giorni per comprarmi il necessario per sopravvivere, ho visto poche persone sulla strada, tutti con mascherine, alcuni anche con occhiali protettivi, ognuno si proteggeva come meglio poteva.

Shanghai non ha fatto Lock-down completo: ha però ristretto il più possibile gli spostamenti tra dipartimenti della città, ogni macchina e ognuno per entrare,doveva dichiarare da dove venivano e gli ufficiali di governo decidevano se potevano entrare oppure se queste persone dovevano fare due settimane di quarantena obbligatoria.”

D: “Come si superano questi momenti? Noi al momento siamo in pieno stato di quarantena e a volte lo troviamo logorante.”

X: “A Wuhan e nella provincial di Hubei, erano momenti veramente difficili, perché mancavano letti in ospedale, medici, infermieri, vestiti protettivi, mascherine, macchine per la respirazione, ECMO machine, quasi tutto. Il governo ha mandato centinaia di medici e infermieri nella città di Whuan, le fabbriche producono le mascherine e liquido disinfettante giorno e notte, ospedali temporanei sono costruiti in pochi giorni, le altre città hanno spedito materiali e macchine professionali, cibo, vestiti ecc. Molti Paesi hanno spedito materiali medici in Cina per aiutarci, e lo non dimenticheremo mai. Ci sentavamo soli, ma non lo siamo stati.

Parlando della vita quotidiana, a parte la difficoltà di trovare i disinfettanti e le mascherine, non era un grande problema: i supermercati, gli ospedali e le farmacie erano ancora aperti.

In Cina, on-line shopping è molto usato e, durante questo periodo, abbiamo ordinato quasi tutto online; per evitare il diretto contatto fra il Buyer e chi ci portava la merce, ad ogni ingresso di ogni edificio, avevamo installato uno scaffale, così il corriere poteva lasciare il pacco sullo scaffale e chiamare il fornitore. Solo una volta, uscito dal cancello, potevamo scendere e per prendere il nostro pacco. “

D: “Xu, ci siamo sempre chiesti come la Cina, una nazione con una popolazione da un miliardo e mezzo d’abitanti, sia riuscita a isolare e frenare il contagio, senza sosta, del Covid-19: a questo riguardo vorrei chiederti se trovi delle differenze d’azione (se ce ne sono) tra Cina e altri Paesi durante l’epidemia, per poter migliorare o esserne consci”

X: “In tutta la Cina, tutti si mettono le mascherine. Veniamo spesso derisi per questo particolare, per la nostra paura di contagi e batteri. Siamo molto organizzati.

Ogni quartiere ha una commissione per gestire e amministrare i residenti di quartiere (la popolazione del mio quartiere è quasi un milione) I membri della commissione insieme ai volontari mandati dal governo, hanno formato dei blocchi per ogni quartiere e controllano chi entra e chi esce. Ogni residente ha una carta di ingresso, che è diventata l’unico modo per poter muoversi. Invece chi non ha la carta, deve dichiararsi all’ingresso e rispondere alle domande “da dove sei venuto”, “hai visitato posti a rischio nelle ultime due settimane”. Così decide la commissione se puoi entrare o devi fare quarantena. Questo modo è molto utile per trovare le persone di “rischio potenziale” e chiedergli di fare quarantena obbligatoria.

Inoltre, abbiamo creato un’APPLICAZIONE che monitora dove sei stato nelle ultime settimane: ti da codice verde, giallo o rosso, in base ai tuoi spostamenti.  Per entrare ai posti pubblici, tipo in ospedale o centro commerciale, devi dimostrare il tuo codice che l’applicazione ti fornisce. Solo le persone con codice verde possono entrare per garantire massima sicurezza in questi posti.

Misurare la temperatura è obbligatorio e ci capita molte volte al giorno: prima di entrare in quartiere, parcheggio, ufficio, banca, parco. Quest’abitudine è sicuramente una forte mano per noi: siamo tantissimi e dove il governo non può aiutare, il cittadino si auto tutela, misurando la febbre ad ogni persona che entra in un luogo pubblico. “

D: “hai qualche consiglio che ti senti di dare a chi è in piena quarantena?”

X: “Come diceva un’esperto medico di Shanghai ai cittadini, “Non state solo a casa, ma siete soldati che combattono il virus. Come? Non facendosi vedere. Ti senti annoiato a casa? Certamente. Ma pensa che anche il virus si annoierà, fino a scomparire ,se non può più trovarti e farti del male. ”

Tante cose possiamo fare durante la nostra “guerra passiva”: stare con la famiglia, sentire I  parenti e amici, pulire la casa, leggere i libri, guardare I film, studiare qualcosa, cucinare dei nuovi piatti, fare ginnastica, sistemare vecchie foto che ti danno il sorriso con tutti i loro ricordi. Possiamo fare tutto quello che volevamo fare tempo fa ma non fatto ancora con la scusa delle nostre vite frenetiche. Non sprecare il tempo ad aver paura, sii cosciente e approfitta di questo periodo per migliorare. “

D: ”Grazie mille Xu per le tue parole. Come vivi la tua città o la Cina finita la vostra quarantena?”

 X:Vivo a Shanghai, quindi parlo principalmente di Shanghai,  ma credo che più o meno le altre’ città sono simili alla mia.La gente si mette ancora la mascherina per proteggersi quando è fuori casa.Il 90% dei posti pubblici è riaperto, Prendo museo come un esempio: c’è un numero limitato di  visitatori per ogni giorno e bisogna prenotare l’ingresso online in anticipo. Invece il cinema non sono ancora aperti visto che è un luogo molto chiuso e con poca ventilazione, quindi il governo ha deciso di aspettare ancora un po’. Scuole non sono riaperte per sicurezza dei bambini.

I ristoranti sono riaperti quasi tutti, ma c’è molta meno gente di prima del Virus e prima di entrare nei ristoranti viene richiesto di lavarsi le mani con il gel sanificante all’entrata e di farsi misurare la temperatura.

Quasi tutti sono tornati in ufficio dove anche li, i dipendenti si mettono sempre la mascherina per proteggersi e proteggere gli altri da un eventuale contagio.

Dal gennaio fino ad oggi, non abbiamo più usato l’aria condizionata a casa, per aiutarne il consumo nei posti pubblici, dove serve più ventilazione e ricircolo di aria possibile.

La popolazione cinese è meno preoccupata ma ancora abbastanza attenta . Anche se i casi locali sono sotto controllo (ci sono casi importati da altri paesi ogni giorno) ci sono 1000+ casi asintomatici, e la situazione globale sta peggiorando, sicuramente questo virus non sparirà in pochi giorni, purtroppo.

La vita non è tornata come prima, ma molto meglio: speriamo che il virus sparisca al più presto possibile e che rimanga sotto controllo nel mondo, con la speranza che la nascita del vaccino avverrà in breve tempo.”

D: ”Lo speriamo tutti Xu, di cuore. Grazie per quest’intervista e per averci donato il tuo vissuto, sperando di poterne fare tesoro anche nei momenti più bui. Ci salutiamo qui, buon rientro nel mondo e #staysafe. “

X: “Grazie mille a voi per l’opportunità, vorrei dire agli italiani: stay cautious, stay positive and stay safe!  (state cauti, positivi e al sicuro).

Tutto passerà presto se rispettiamo le regole. TUTTA LA CINA E’ CON VOI E CON TUTTO IL MONDO INTERO. FORZA ITALIA!”

2 Comments
  • Roberta Cracco
    Posted at 12:07h, 03 Aprile

    Thanks a lot XU❤️🙏
    Stay safe

  • Stefania faccio
    Posted at 18:44h, 03 Aprile

    Brava Cami, molto interessante

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